Lo scorso 8 febbraio è uscita, edita da Feltrinelli, una pubblicazione dell’economista Carlo Cottarelli, nome che tutti abbiamo sentito fare questi giorni come incaricato da Mattarella a formare un Governo non politico, in quanto non espressione dei partiti politici, per portare il Paese a nuove elezioni, vista l’impasse creata con il voto del 4 marzo.
La pubblicazione porta il seguente titolo : I SETTE PECCATI CAPITALI DELL’ECONOMIA ITALIANA.
Secondo Cottarelli si potrebbe superare la crisi che ci opprime da tanti anni e che ci sta portando vicini,il commento è mio,davvero pericolosamente a Grecia ed Argentina,riuscendo a debellare i seguenti peccati : EVASIONE FISCALE (si parla di 150 miliardi di euro distribuiti tra le varie forme di evasione); CORRUZIONE (articolatissime le modalità) ; TROPPA BUROCRAZIA (un esercito di dipendenti pubblici ha obbligato a prevedere mille passaggi per giustificarne qualche ruolo ); LENTEZZA DELLA GIUSTIZIA ( io penso dovuta anche ad una mole enorme di leggi e,forse,ad un eccesso di garantismi ) ; CROLLO DEMOGRAFICO ( che crea tensioni anche a livello pensionistico e giustifica anche un certo flusso migratorio ) ; INCAPACITA’DI STARE NELL’EURO ( la moneta unica impedisce la vecchia pratica della svalutazione monetaria che consentiva di evitare costose innovazioni per superare la concorrenza,come pure la riconversione produttiva resa necessaria dalla concorrenza dei paesi emergenti) ; DIVARIO NORD-SUD ( che,dico io,è problema sorto con l’unificazione nazionale del 1860 e sempre restato attuale nonostante il fiume di denaro pubblico che ha assorbito e che partiti oggi emergenti con forti connotazioni territoriali difficilmente potranno fronteggiare in termini incisivi ).
Non mi sembrano questioni inventate,mi domando soltanto se ce n’è sufficiente consapevolezza,irrinunciabile per pervenire a risposte adeguate.
Gianni Bonfili.