“Mi sembra veramente ingeneroso e ridicolo far passare l’idea di Antonio Bravi e del suo schieramento come di un Don Chisciotte che combatte da solo contro tutti. Non è andata così in maniera assoluta”.
Luca Marconi, anima dello schieramento che ha sostenuto Massimiliano Grufi alle ultime amministrative, fa l'analisi del voto
L’UdC esprime piena soddisfazione per l’esperienza elettorale comunale di Recanati. La candidatura dell’amico Massimiliano Grufi, sostenuto dall’UdC, Forza Italia e altre due liste civiche, di cui Costituente Popolare chiara espressione del mondo cattolico, è sulla linea della riaffermazione di un centro politico capace di moderazione e di serietà amministrativa.
L’impegno di Massimiliano e degli altri amici è stato generoso e totale. La sua candidatura a sindaco non è stata il frutto di un capriccio o di una rivalsa, ma di una scelta maturata in piena coscienza e condivisa da tutti gli amici dello schieramento molti mesi prima del voto unitamente a un programma con 50 idee per Recanati che continueremo a proporre.
Su questa strada faremo politica e ci impegneremo anche se lontani dalle stanze del potere. Dal 1995 ad oggi, cioè in 24 anni, siamo stati in Giunta una sola volta per cinque anni: 19 anni fuori e siamo ancora presenti nella vita politica.
La scelta del ballottaggio operata da tre liste su quattro è stata determinante per sostenere Simonacci fin quasi alla soglia della vittoria finale. Questa scelta, anch’essa condivisa con tutti i candidati, è stata il frutto della forte adesione al nostro programma da parte di Simonacci, soprattutto nella parte relativa alla partecipazione e alla democrazia che ci sta particolarmente a cuore. E’ proprio su quella mancata partecipazione e l’assenza di una democrazia interna che si è sgretolata la vecchia maggioranza producendo ben tre candidati sindaco. La sinistra si è ritrovata al ballottaggio non su una visione politica condivisa, ma per l’ordine venuto dall’alto di battere la destra e di assicurarsi continuità nella gestione del potere.
Come detto il potere non ci interessa, la nostra cura è verso i cittadini per la crescita della coscienza civile che a Recanati è stata compromessa da modalità di gestione del potere che non condividiamo in nessun modo.
Faccio i migliori auguri al sindaco neo eletto raccomandandogli di interessarsi di bilanci, per i quali dice di essere bravo, lasciando le analisi del voto sugli schieramenti altrui ai diretti interessati. Si ritrovi pure con i vecchi compagni della sinistra con i quali lui e i suoi alleati si sono pubblicamente insultati per circa un anno offrendo alla città uno spettacolo avvilente e indecoroso. Lavori per tutti e faccia il sindaco di tutti, e riceverà collaborazione da tutti per il bene della città. Su questo spicca la signorilità e l’onestà intellettuale di Simone Simonacci che assicura proprio in questo senso un dialogo costruttivo per il bene di Recanati.
Ci auguriamo inoltre che il Consiglio Comunale svolga un ruolo centrale di dialogo, condivisione e decisione nelle scelte più importanti che riguardano la nostra città. Siano messi in moto anche strumenti di controllo nei confronti dell’esecutivo e, come da noi proposto in campagna elettorale, si arrivi ad un accordo istituzionale con le minoranze tutte lasciando ad esse la guida del Consiglio Comunale e delle Commissioni
Ancona, lì 12 giugno 2019