Artemio Serafini, responsabile della cooperativa La Cometa, che gestisce la Rsa di Recanati, ci tiene a far sapere che “è riuscita ad uscire dall'accanimento subito da parte degli enti previdenziali e dell’Agenzia delle Entrate che le ha comportato una sofferenza economica per tutto questo tempo”. Infatti la Cooperativa dal 30 settembre scorso ha ottenuto il Documento Unico (scadenza 15 gennaio 2020) con cui si attesta la sua Regolarità Contributiva (DURC) così da essere in grado di poter ricevere i pagamenti da parte di tutti i suoi clienti. “Per le difficoltà ricevute, precisa il direttore, la Cometa sta valutando di procedere nei confronti degli istituti previdenziali e della stessa agenzia delle entrate e a livello personale degli stessi funzionari firmatari dei provvedimenti che hanno arrecato danni”. Quello che brucia per l’azienda sono anche alcune “chiacchiere” sull’attività della cooperativa stessa: “sia all'esterno che all’interno della struttura, denuncia in una nota la Cometa, si è detto che i componenti dell'ufficio hanno percepito il proprio compenso lasciando, invece, i dipendenti senza. Gli unici a percepire gli stipendi sono stati gli operatori anche se, con i tempi del pubblico” perché negli ultimi mesi alla cooperativa si è sostituita l’Asur che ha provveduto a erogare le buste paga dei mesi di aprile, maggio, giugno e luglio. “Quello che lascia l’amaro in bocca, conclude la nota, è stato l'accanirsi delle voci di corridoio sia la poca collaborazione da parte delle firme sindacali che hanno strumentalizzato la situazione, andando a creare negli operatori ansie e paure, mentre la vicenda era già gestita da parte della cooperativa stessa direttamente con l’Asur”. Nel frattempo da circa 15 giorni, come abbiamo già riferito, a gestire la Rsa è subentrata “la Fenice” nel tentativo di bypassare le difficoltà in cui, a causa della mancata elaborazione del Durc, si trovava la Cometa, questione che a quanto pare è stata ora superata. Rimangono, però, in piedi molti problemi oltre che i tempi di pagamento degli stipendi: la diminuzione del personale, perché molti fra infermieri ed OSS hanno preferito licenziarsi, la mancanza ancora di un coordinatore e i turni massacranti a cui è tuttora sottoposto il personale.