La Giunta Comunale ha autorizzato l’ampliamento della convenzione con la Società Cooperativa Sistema Museo, che gestisce da tempo i musei cittadini, concedendo ad essa anche la gestione dell’ex Grottino. L’Amministrazione comunale ha permesso, altresì alla cooperativa, la possibilità di subappaltare l’attività ad altri. Ad agosto Sistema Museo ha presentato la sua offerta per la gestione dello spazio IAT – ex Grottino – Colle dell'Infinito, garantendo l’apertura al pubblico della struttura con un orario diversificato e stagionale (tutti i giorni feriali e festivi, dal martedì alla domenica, escluso Natale, Capodanno e Pasqua, luglio e agosto aperto tutti i giorni) per un totale di poco più di 2.000 ore annue, la gestione del servizio di informazione turistica e vendita di prodotti turistici, biglietteria del circuito museale cittadino e biglietteria trasporti. Oltre a questi la cooperativa Sistema Museo gestirà anche il punto di ristoro realizzato all’interno della struttura con degustazione di prodotti del territorio e i bagni pubblici presenti all’ingresso del parco. A suo carico naturalmente saranno le spese di tutte le utenze e le pulizie escluse quelle del piazzale esterno. Quanto costerà tutto questo alla cooperativa? Si parla di un investimento iniziale di 24 mila euro per arredamento e funzionamento con un ammortamento in 8 anni. Naturalmente servirà anche il personale per il servizio di informazione e somministrazione per un costo pari ad 18 euro all’ora. Che ci guadagna il Comune oltre al fatto che avrà un servizio in più di informazione turistica, bagni sempre puliti e funzionanti e un piccolo servizio di ristorazione in un luogo particolarmente frequentato dai turisti? Quasi nulla. Nelle casse pubbliche, secondo il piano economico preventivato, dovrebbe entrare un canone concessorio di circa 1.500 euro all’anno. Se, infine, il servizio risulterà in attivo la cooperativa dovrà erogare prestazioni aggiuntivi a favore del Comune, se, invece, sarà in passivo, l’Ente pubblico non interverrà a ripianare i conti perché il disavanzo s’intende come rischio imprenditoriale del concessionario.