L’istituto comprensivo Nicola Badaloni di Recanati non apre le porte alle scuole di Montefano costringendole a rimanere con il circolo didattico di Appignano a cui si erano unite nel 2012 con una decisione dell’allora sindaco Carnevali mal digerita, però, dalla stragrande maggioranza dei montefanesi. Il Consiglio d'Istituto del comprensivo Badaloni, la cui dirigente, Annamaria de Siena, non ha neppure voluto parlare con Radio Erre di questa scelta, non è stato affatto d’accordo e all’unanimità, 17 presenti su 19, ha votato no all’accorpamento con Montefano avanzando diverse perplessità ad iniziare dalla complessità eccessiva dal punto di vista didattico per i troppi plessi presenti, ben 11, distribuiti su due comuni diversi, con una popolazione scolastica che rischierebbe di rendere la scuola sovradimensionata. Altro problema sollevato la mancanza di un numero adeguato di personale ATA, nello specifico dei collaboratori scolastici.
“Peccato, commenta il sindaco di Montefano Angela Barbieri. Credo che sia per Montefano che per Recanati si sia persa un'opportunità non guadagnandoci nessuno. Questa era una proposta presente nel mio programma amministrativo, spiega la Barbieri, perché la città lo chiedeva per ovvi motivi di continuità territoriale e di memoria storica. Sono indubbi i disagi subiti sia dalla popolazione di Montefano ma anche da quella della frazione recanatese di Montefiore. Le due città sono unite, oltre che dal territorio, anche da una storia comune e dal fatto che i giovani di Montefano frequentano più Recanati sia per le scuole superiori che per tante altre attività. Abbiamo poco in comune, invece, con Appignano e la realtà dell’entroterra marchigiano. Visto che la popolazione scolastica diminuisce sempre più, conclude la Barbieri, c’è anche il rischio, restando con Appignano, di vedersi uniti con i Comuni dell’entroterra con cui non abbiamo alcun contatto come invece avviene con Recanati”. La Barbieri è rammaricata della scelta della scuola anche perché ricorda “stiamo stringendo insieme a Recanati altri accordi, ad iniziare da quello del trasporto scolastico e questo ci avrebbe permesso anche di intensificare e migliorare il servizio. Per noi non è una questione politica ma di opportunità per il territorio e la popolazione”.